La Gilda delle Arti, per trasformare il teatro in un lavoro. E vivere della propria passione

Vivere facendo teatro: un sogno, un’ambizione? Forse entrambi, chissà. Qualcuno potrebbe persino definirlo un azzardo. Ma poi basta scambiare due parole con Nicola Armanni e si capisce una cosa importante: che si può fare, quale che sia la parola che si scelga per definirlo. Lo dimostra la sua Gilda delle Arti, la compagnia teatrale nata da una passione e cresciuta con l’obiettivo di diventare un lavoro.

Perché Nicola ne è convinto: di bellezza si può vivere. E dove trovare la bellezza se non nel teatro?

La Gilda delle Arti, storia inusuale di una compagnia teatrale

«Prima che come attore, nasco come musicista -, spiega Nicola Armanni quando lo contattiamo per farci raccontare qualcosa in più sulla sua compagnia teatrale -. Avevo vent’anni e con alcuni amici musicisti e cantanti volevamo fare qualcosa di diverso dai classici concerti. Così abbiamo iniziato a dedicarci al teatro».

Per ricostruire la storia della Gilda delle Arti bisogna infatti tornare indietro al 2006, quando è nata ShArt – Show and Art, una piccola compagnia di giovani che, uniti dalla voglia di coniugare il recitato con la musica, hanno iniziato a reclutare amici e conoscenti per costruire un progetto ambizioso: iniziare a mettere in scena musical. Detto fatto. Quattro mesi dopo, a Cisano era on stage la fiaba musicata “La Bella e la Bestia”.  «Ciò che era nato un po’ per scherzo ha avuto un ottimo riscontro di pubblico – racconta ancora Nicola – e in più abbiamo scoperto che la cosa ci piaceva tantissimo! Così siamo andati avanti».

Da pochi amici ad un cast di quasi venti persone, da una prima rappresentazione “sperimentale” a ben 40 spettacoli messi in scena in tutta la bergamasca, per non parlare poi del ricambio di giovani che sono passati attraverso la compagnia: pur non essendo affiliata a nessuna parrocchia o comune, ShArt cresce, si evolve, si migliora. Fino al 2011.

Da ShArt alla nascita della Gilda delle Arti

«Il 2011 rappresenta un po’ il punto di svolta – spiega Nicola -. Le cose cambiano e, crescendo e cambiando i progetti di ciascuno, ShArt andava sfaldandosi. Così io e mia moglie Miriam Ghezzi, anche lei attrice nella medesima compagnia, abbiamo deciso di proseguire questa nostra passione per il teatro… Ma cambiando un po’ faccia».

Ecco allora che nel 2011, come prosecuzione ed evoluzione della precedente compagnia, nasce la Gilda delle Arti. Cambia il nome, cambiano i componenti e cambiano pure gli obiettivi: se in precedenza il gruppo era orientato esclusivamente alla produzione di spettacoli, con la Gilda delle Arti Nicola e Miriam ambiscono a diventare una vera e propria scuola teatrale.

E ci riescono.

Tra innovazione e tradizione, la filosofia della Gilda delle Arti

Alla base della filosofia della Gilda delle Arti c’è un concetto semplice: studiare recitazione e dizione è importantissimo, ma per essere un attore devi in primo luogo recitare, divertendoti e mettendoti in gioco sul palco. Per quanto banale, questa idea non era così scontata: «Spesso i corsi di teatro hanno l’obiettivo esclusivo di formare gli attori, non quello di allestire uno spettacolo vero e proprio – spiega Nicola -. Ma come ci si può godere il fare teatro se non ci si cimenta con il palcoscenico?».

Ecco allora che la Gilda delle Arti decide di proporre una formula innovativa: gli allestimenti teatrali. Cosa significa? «Le parrocchie, gli enti o i gruppi locali ci commissionano uno spettacolo: in quattro mesi noi formiamo le persone e le aiutiamo a costruire tutta la rappresentazione, sia sotto il profilo del recitato che di tutto l’allestimento. Il corso non è quindi fine a sé stesso ma orientato alla messa in scena».

Formazione teatrale su commissione, in pratica: e così teoria e pratica si fondono per arrivare ad uno spettacolo teatrale completo, sotto la guida di chi del teatro ha fatto la sua professione.

Ma come funziona un allestimento teatrale?

Nel corso degli anni la Gilda delle Arti ha costruito una formula che può essere ripetuta anche su gruppi diversi e di diverso livello. Si comincia dalla scelta del copione: ogni rappresentazione è costruita ad hoc sul livello e sulle capacità dei componenti del gruppo.

«Non facciamo produzioni nostre, ma riduzioni di opere classiche – spiega ancora Nicola -. Della scrittura del copione e della regia dello spettacolo se ne occupa soprattutto Miriam, mentre io gestisco la direzione artistica e gli aspetti pratici e burocratici».

Il tempo richiesto è sempre lo stesso: quattro mesi, in cui si alternano la formazione (gestita dai componenti della compagnia), le prove e la creazione pratica della rappresentazione. La formula evidentemente funziona: dal 2011 al 2018, sono state prodotti 25 spettacoli e coinvolti all’incirca 2000 allievi.

Obiettivo: valorizzare il teatro europeo e coinvolgere i giovani

L’obiettivo della Gilda delle Arti è quello di coinvolgere i giovani e di usare il teatro per trasmettere una cultura – quella drammatica – che spesso nelle scuole non è minimamente considerata. «Io vengo da una scuola tecnica – racconta ancora Nicola -. Non avevo mai sentito parlare nemmeno delle opere di Shakespeare. Ma anche al liceo non si approfondisce quasi mai questo ambito, soprattutto per quanto riguarda il teatro d’oltralpe. E’ un vero peccato, perché la ricchezza della produzione teatrale europea è incredibile».

E quindi la compagnia guarda a Shakespeare, Goldoni, Molière, ma anche adattamenti di opere letterarie, miti e leggende o fiabe europee. «Coinvolgere i giovani significa far scoprire loro un mondo meraviglioso – continua Nicola – . A loro volta, loro lo trasmettono agli amici. Parte tutto dal basso».

La Gilda delle Arti oltre gli allestimenti teatrali

Accanto agli allestimenti teatrali, la Gilda delle Arti propone anche formazione teatrale e produzioni proprie. E’ a tutti gli effetti una compagnia stabile, pur non avendo un “teatro” o uno spazio fisso: «Questo ci differenzia da altre compagnie – ammette Nicola – perché siamo noi a spostarci in loco, invece che chiedere alle persone di muoversi. Così è più comodo e riusciamo a ovviare a tanti problemi logistici». La compagnia seleziona i nuovi membri tra i più promettenti dei vari gruppi e propone loro un corso di teatro gratuito prima di unirsi stabilmente alla Gilda.

Tra i corsi di dizione e teatro danza, i workshop teatrali, i progetti calibrati tanto sui giovani quanto sugli adulti, le letture animate, gli allestimenti teatrali e le produzioni proprie, la Gilda delle Arti riesce quindi nell’impresa (apparentemente impossibile, stando alla retorica corrente della “cultura che non dà da mangiare”) di trasformare una passione in un lavoro vero e proprio, in grado di valorizzare la cultura, creare occupazione e promuovere un’arte spesso sottovalutata.

«La Gilda delle Arti è una vera e propria impresa- spiega Nicola -. Ed è un lavoro a tempo pieno soprattutto per Miriam, che segue gli adattamenti e la direzione delle produzioni, ma anche la progettazione e la direzione dei progetti didattici e dei laboratori».

Un progetto nuovo: le visite guidate teatralizzate

La cosa che più stupisce, sentendo Nicola parlare della Gilda delle Arti e del suo lavoro, è la quantità di idee che lui e Miriam riescono a mettere in campo, rinnovando costantemente l’entusiasmo e le proposte.

Un esempio? Il nuovissimo progetto-pilota delle visite guidate teatralizzate nella città di Bergamo e provincia, che parte con dieci date grazie ad un bando di Fondazione Comunità Bergamasca.

«Vorremmo che la Gilda diventasse una vera e propria azienda culturale – spiega Nicola -. Perché non unire il teatro al territorio? A Bergamo non c’è nulla di simile. L’idea è quella di proporre visite guidate unite a momenti recitati e musicati, per coinvolgere i visitatori nella narrazione».

Teatro come esperienza di vita

Prima di salutarci, chiediamo a Nicola come mai ami tanto il teatro. Cosa ti trasmette, come mai è diventato tanto importante?, vogliamo sapere. «E’ un’esperienza di vita che mi ha cambiato moltissimo. – risponde lui -. Io ero molto timido, non avrei mai pensato di recitare o di fare del teatro un lavoro. Eppure eccomi qua! E’ bellissimo vedere come il palco permetta a tante persone di superare le proprie paure, scoprire dimensioni nuove, crescere e migliorarsi».


Per sapere qualcosa di più sulla compagnia “La Gilda delle Arti” e per restare aggiornati sui loro spettacoli e sui loro progetti, potete guardare il loro sito internet: www.lagildadellearti.it .

Li trovate anche su Facebook e su Instagram.