La vocazione turistica di Bergamo, in continua crescita dopo Expo

Che il turismo sia un settore sempre più valorizzante per i territori non è dato nuovo. Per scoprire la sua profonda vocazione turistica, però, la bergamasca doveva passare dallo tsunami-Expo e dal suo ininterrotto flusso di nuovi viaggiatori. Quelli che hanno scoperto per caso che Bergamo è molto di più che una città di passaggio o uno skyline dalle vetrate dell’aeroporto di Orio al Serio.

A distanza i poco più di due anni da Expo, i dati parlano di un effetto che continua a perdurare. Il turismo a Bergamo e in provincia è un trend che tiene. E tiene più che bene.

Vocazione turistica, una scoperta inaspettata?

Parlare di Bergamo e della sua provincia come di territori turistici era fino a pochi anni fa quasi impensabile, o quanto meno inimmaginabile. Le valli erano terra di villeggiatura semmai, di milanesi stazionati nei paesi per intere settimane, mentre la città era amata dai bergamaschi e pressoché sconosciuta alla maggior parte degli altri italiani.

Le cose iniziano a cambiare quando muta, lentamente ma significativamente, anche il modo di viaggiare. La villeggiatura lascia il posto al viaggio di esplorazione, il turismo appesantito da vecchi schemi cede il passo al turismo lento, consapevole, magari di passaggio ma sempre attento. Questo ha coinciso anche con una riscoperta dei luoghi, a maggior ragione dei luoghi fuori dai circuiti classici o non ancora presi d’assalto dal turismo di massa.

Bergamo ha tratto molto vantaggio da questo nuovo modo di viaggiare e scoprire, grazie alla ricchezza naturalistica, storica e culturale del suo territorio.

La vocazione turistica di Bergamo: alcuni dati

L’Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo tiene monitorato anno dopo anno l’andamento dei flussi turistici sul territorio. Nell’ultimo rapporto 2017, basato sui dati relativi al 2016, ciò che è emerso è un dato estremamente positivo.

Il rapporto è basato sulle analisi dei movimenti relativi alla propria clientela forniti dagli esercizi commerciali e ricettivi, che ha permesso di scattare una fotografia interessante del turismo provinciale. In particolare, i dati complessivi relativi al periodo gennaio-settembre 2016 mostrano una sostanziale tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2016 è stato però registrato un incremento dei clienti stranieri (+2,4% arrivi e +5,8% presenze). Bergamo si conferma quindi una destinazione turistica dal forte richiamo internazionale.

Insomma, grazie a Expo il rilancio turistico c’è stato, ma se ce lo siamo tenuto è merito nostro più che delle grandi manifestazioni.

L’amore degli stranieri per Bergamo

Dopotutto basta fare due passi in Piazza Vecchia per rendersi conto che di stranieri ce ne sono molti di più che in passato. Inglese, tedesco e francese si sentono con molta più frequenza, e le lingue straniere sono diventate una skill fondamentale per chi volesse lavorare nel turismo nel territorio.

Al primo posto tra gli stranieri innamorati di Bergamo ci sono i tedeschi, seguiti da spagnoli, francesi e inglesi.

Arrivo di turisti stranieri per tipologia di struttura nel 2016

L’osservatorio provinciale evidenzia come il 51% dei turisti stranieri ha scelto per la sua permanenza bergamasca un albergo a 4 o 5 stelle: si tratta principalmente di tedeschi, francesi, spagnoli e britannici. Si tratta di una modalità di alloggio particolarmente apprezzata anche dai turisti cinesi: l’83% del totale dei cinesi passati per Bergamo ha scelto questa tipologia d’albergo.

Se gli alberghi a 3 stelle (o meno) e le residenze turistico alberghiere sono comunque state apprezzate dal 20,7% di turisti stranieri, va segnalato invece il dato relativo ai bed and breakfast: anche in bergamasca, questa tipologia di alloggio piace sempre di più, probabilmente perché permette di entrare in contatto direttamente con gli abitanti del luogo. Sono stati i russi, in particolar modo, a scegliere i bed and brekfast nella nostra provincia.

E’ interessante notare l’attenzione crescente verso i rifugi di montagna nelle Orobie Bergamasche: olandesi e tedeschi stanno iniziando infatti a scoprire le bellezze delle valli.

Bergamo e il turismo, tra arte e natura

Il territorio bergamasco è infatti molto diversificato e offre ai visitatori un’incredibile varietà di paesaggi, di scorci e di possibilità.

Gli amanti delle città d’arte e dell’architettura possono trovare pane per i propri denti in città, tra i vicoli, le chiese e i musei di Città Alta ma anche tra i borghi della parte bassa, come il pittoresco Borgo Santa Caterina. Non mancano i castelli – come quello celebre di Malpaga a Cavernago o il Castello della Marigolda a Curno – né i borghi inseriti tra i più belli d’Italia: si pensi a Gromo, in alta Valle Seriana, oppure a Cornello dei Tasso in Valle Brembana, ma anche a Lovere sulle sponde del lago d’Iseo.

Pianura, colline, laghi, fiumi e montagne: anche quanto a natura Bergamo non ha nulla da invidiare a mete più blasonate. Che si scelga di esplorare i vigneti della val Calepio, di perdersi nelle romantiche atmosfere del lago circondato dai monti o di esplorare i sentieri delle Orobie fino alle loro vette più alte, Bergamo si riconferma una provincia capace di stupire. All’estero se ne sono accorti 🙂